wellcraft scarab panther/sport

Una carena eccezionale che ha avuto una vita lunghissima, dagli anni 80 è arrivata sino al nuovo secolo, immutata. Una lama. Utilizzata dalla wellcraft per due barche, lo scarab panther e lo scarab sport. Quest’ultima ha segnato un’epoca, ha dato vita ad una intera tipologia di barche, i fisherman veloci d’altura. Oggi non esiste grande cantiere americano che non annoveri tra la sua produzione un modello che dello scarab sport riprenda gli stilemi.

Il panther era un offshore basso ed affilato con cuscini prendisole sui motori. montava due efb mercruiser da 330 cv ciascuno, con i piedi bravo one e gli scarichi aperti sullo specchio di poppa. Impossibile passare inosservati. A bassa velocità un rumore stupendo per gli appassionati, un fracasso orrendo per tutti gli altri. Ricordo lo sguardo di palese disprezzo di alcuni velisti in una cala dell’isola d’elba dove ero arrivato. Quando sono andato via full trottle ho fatto volare via i gabbiani di mezza isola: Una goduria. Ad alta velocità il rumore rimaneva indietro e non dava fastidio. Quello che dopo un po’ stancava era la botta dell’aria che il basso parabrezza nemmeno provava a deviare. Attrezzatura minina un paio di occhialoni da moto oppure direttamente un casco integrale. Ma mettersi l’integrale anche per andare a fare il bagno era un po’ eccessivo. Quella che il catalogo chiamava very confortable cabin era in realtà un tunnel orrendo in cui dormire era assai poco confortable. Dopo una notte a cala galera siamo andati a dormire in albergo. Mooolto più confortable.

Faceva più di 50 nodi. Un giorno d’estate a punta ala uscendo incontrai il magnum 70 dell’allora semisconosciuto Berlusconi. Non credo ci fosse lui a bordo, ma il comandante era uno che non ci stava ad essere superato. Per un po’ sono rimasto in scia per farcelo credere. Quando ho aperto ho usato la sua onda di prua per passarlo completamente fuori dall’acqua con i motori che ruggivano e le eliche che miagolavano feroci nell’aria.

Un’altra volta c’era mare, sarà stato 4 o 5. Lo scarab volava a 30 nodi da un’onda all’altra. Mi si è parata davanti un’onda gigantesca, un frangente di almeno due, forse tre, metri. Ero troppo veloce, se toglievo il gas mi ci infilavo con la prua bassa e mi si rovesciava addosso. E mi affondava. Ho tenuto le manette aperte, mi sono accucciato e CI SONO PASSATO ATTRAVERSO con l’acqua che mi scrosciava paurosamente sopra. Mi ha mezzo divelto il parabrezza, semiallagato il pozzetto ma ne sono uscito indenne!!!

Lo sport è stato declinato in due versioni, con lo specchio di poppa aperto e due fuoribordo sullo specchio o con lo specchio chiuso ed i fuoribordo su un braket che inizialmente era di vetroresina imbullonato alla scafo e successivamente un braket d’alluminio, una vera opera d’arte.

Praticamente lo sport è uno scafo con dentro due serbatoi per un totale di quasi 1000 litri di benzina, due motori attaccati dietro e basta. Barche così pure, sportive ed essenziali non le fanno più.

L’ho avuto con i mercury 225, poi con gli yamaha 250, che era la massima motorizzazione ammessa. poi l’ho fatta ristazzare come esemplare unico per montare due yamaha 300 cv

Con eliche inox quadripala mercury sfiora i 60 nodi.

A prua c’è una piccola cabina, ottima da usare come gavone, un tenderino ci entra, mai provato nemmeno a dormirci.

Le barche che mi sono andate via si contano sulla punta delle dita di una sola mano, per quelle a cui sono andato via non basta un pallottoliere!!!

Un altro giorno di un’altra estate un maxi rib battente bandiera inglese con un apparentemente impassibile inglese vestito di bianco ai comandi, sarà stato sui 20 nodi, io stavo sui 30 e quindi mi preparavo ad uscire dalla sua scia per passarlo. L’albionico ha cominciato a dare impercettibilmente gas senza mai guardarmi, sembrava stesse andando per la sua rotta con britannica indifferenza senza essersi accorto di me. E’ arrivato a 54 nodi prima che riuscissi a passarlo. Becca inglese!!!

Visto che sul mare con gli inglesi di solito stiamo 10.000 a zero…

Grande scarab!!!