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moto morini corsaro country 125

 

Il corsaro country 125, presentato nel 1970 è rimasto in produzione sino  al 1974. Con il suo motore nato sullo sbarazzino nel 1956 e via via aggiornato non era in grado di avvicinarsi neppure lontanamente alle potenze dei due tempi che si affacciavano allora sul mercato ed è quindi diventato rapidamente obsoleto. A distanza di quarant’anni le prestazioni rispetto alla concorrenza sono però una variabile ininfluente per l’appassionato.

Dotato di telaio verlicchi a doppia culla che, tranne per particolari secondari, condivide con il regolarità, ed è un grosso passo avanti rispetto al monotubo dei precedenti corsaro. Forcelle marzocchi da 32 mm di buona qualità e ammortizzatori regolabili nel precarico completano una ciclistica nel complesso efficace. Ignobile, anche per l’epoca, la strumentazione che praticamente non serve a nulla data l’evanescenza delle indicazioni.

Il country ripeteva in piccolo gli stilemi del fortunato ducati scrambler ed è quindi di linea gradevole ed equilibrata.

L’esemplare delle foto gode di un motore da 160 cc elaborato da Augusto Aspri, sicuramente un’autorità in materia, che consente di divertirsi molto di più che non con il modesto 125 originale. Augusto ha anche provveduto a spostare il pedale del cambio a sx perché ormai ho perduto gli automatismi necessari a guidare in sicurezza con il cambio a dx. Lavoro, come di consueto, di raffinata arte meccanica.

Le uniche differenze estetiche sono peraltro limitate al numero delle alette del cilindro, 10 anziché 8, ed al montaggio di un carburatore a vaschetta centrale invece del vaschetta laterale, peraltro già indecente all’epoca.

La tenuta di strada è soddisfacente, il telaio flette un po’ se si forza il ritmo su strada, ma montando gomme moderne più generose nelle misure rispetto alle ciclistiche gomme originali, ci si diverte e si può azzardare qualche bella piega. Va detto, a onor del vero, che il mio esemplare monta una forcella nuova di magazzino preparata da Gallo moto. La maneggevolezza è ottima più grazie al peso contenuto sotto i 100 kg. che alle quote ciclistiche.

Da piccola scrambler si difende bene sullo sterrato dove fa divertire in ragionevole sicurezza anche perché quelle che sono criticità su strada, l’avantreno leggero e la frenata poco incisiva, diventano pregi in un moderato fuoristrada.

E’ quindi oggetto piacevole alla guida ed alla vista, oggi relativamente raro e ricercato ed è sicuramente il corsaro, esclusi i regolarità ronzani e verlicchi che sono un altro pianeta,  di maggior valore commerciale.

marco a. - all the bikes

 

 

 

 

 

Augusto Aspri il 'papà' del mio country

 

 

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