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husqvarna 511 smr

 

nell'approcciare moto come l'husqvarna 511 smr bisogna avere chiaro con cosa si ha a che fare: è moto da pista cui sono stati montati gli accessori minimi per poterla omologare alla circolazione stradale.

Quindi aspettarsi confort, versatilità o praticità d’uso è fuori target. Vibrazioni, sella alta e dura, ciclistica 'maschia', cavalletto da usare con attenzione, intervalli di manutenzione ravvicinati, ecc. sono inevitabile scotto da pagare per poter godere delle prestazioni che è in grado di dare.

Non è moto per iniziare nè per chi è digiuno di esperienza nella messa a punto della ciclistica, pochi clik o mm di cambiamento nelle regolazioni rendono la moto strumento accordato e divertente o ostica e difficile. Nonostante la premessa che induce all'indulgenza alcuni difetti sono evidenti: il tappo del serbatoio è in posizione infelice, difficile da aprire senza farsi male alle mani o senza aiutarsi con qualche attrezzo. Gli specchietti sono indecenti, d'accordo che per un uso pista è la prima cosa che si smonta, ma per uso stradale qualcosa di più funzionale e meno brutto sarebbe auspicabile. La minimalista strumentazione elettronica ha un refresh del tachimetro troppo lento ed impreciso. Con gli autovelox si rischia grosso. Il cerchio posteriore ha il canale da 4.25, troppo stretto per permettere alla gomma di avere un profilo corretto, andrebbe montato almeno un 4.50 o meglio un 5.00.

Il motore è pieno, pronto, potente e dotato di buon allungo. Veramente superiore la perfetta messa a punto, la linearità con cui il motore eroga i suoi, tanti, cavalli. Sopratutto se si monta il kit racing husqvarna, costoso, ma che vale quello che costa. Da notare per completezza di informazione che montandolo si perde la possibilità di selezionare le varie mappature, sostituite dalla mappa unica race. Che non è esattamente rispondente alla norma euro 3. Quando mettete in moto avete circa 10 secondi per uscire dal box prima di perdere i sensi.

Poderoso ma non eccessivo (se non si esagera con il gas) il rombo dello scarico akrapovic del kit.

La ciclistica come è cosa buona e giusta per le moto da pista è sensibile alle regolazioni, trovare il setting adeguato allo stile di guida del pilota è facile, la moto è stabile, agile e reattiva. Veloce in ingresso e sicura in percorrenza, dà la sensazione di poter mettere le ruote esattamente dove si vuole. In uscita di curva si ha sempre la sensazione che si sarebbe potuto fare di meglio perchè si avverte che il limite della moto è elevatissimo. Ci si ripromette che la prossima curva si terrà il gas più aperto e si piegherà di più perchè la fiducia che la moto trasmette è impressionante. Non succede spesso.

Freni potenti e modulabili, sicuramente aiutati dal peso di soli 125 kg. Cambio e frizione non prestano il fianco a critiche, solo visto il prezzo della moto la frizione antisaltellamento dovrebbe essere di serie.

Non è moto economica, ma la sostanza c’è tutta. Rivendibile con facilità se si è nel giro degli appassionati dell’oggetto motard, se invece cercate di darla indietro al concessionario sotto casa in cambio di un honda sh avrete qualche delusione.

Marco A – all the bikes

 

 

 

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