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Alla partenza c'era a tratti il sole ma poi il cielo è diventato totalmente opaco. Però la temperatura primaverile era gradevole e ci ha permesso una bella uscita.

Con noi oggi è uscito anche Giorgio con la sua nuova africa twin, identica nei colori a quella di Sir Francesco G. ma con il classico cambio a pedale anzichè il dct. Guida bene in scioltezza, non sbaglia le traiettorie e tiene il passo con naturalezza.  Vero è che le disastratissime strade intorno a Tolfa sono particolarmente congeniali alle sospensioni dell'africona, con la lunga escursione e il buon freno idraulico che le caratterizza assorbono buche, sconnessioni e avvallamenti senza mai scomporsi. Garantendo al pilota un buon confort oltre che tanto divertimento. Stesso discorso per la 250 L di Davide. Per contro Nicola P. con la moto guzzi ballabio che ha sospensioni da sportiva stradale  si trova spesso costretto ad una andatura più prudente.

La ktm 690 duke R è un discorso a parte. Leggerissima ha una taratura tendenzialmente rigida in quanto è previsto che con poche modifiche posso girare anche in pista. Ma le wp che monta sono talmente a punto che assorbono anche eventuali perdite di aderenza grazie alla perfetto risposta dell'idraulica. Di solito Marco A. prima di dichiararsi soddisfatto dal comportamento stradale di una moto fa passare le sospensioni attraverso le mani di uno specialista, non di rado cambiandone anche i componenti. Questa volta invece, come suol dirsi, buona la prima!

La denominazione completa è: honda crf 1000 L africa twin. Un po' lunghetta invero. Per tutti è l'africa, al massimo l'africa twin. Una moto che sta avendo un lusinghiero successo commerciale. Guardandola e soprattutto provandola non ci si stupisce, il successo è ben meritato. L'unica discussione riguarda il cambio: tradizionale o dct? scuole di pensiero opposte portano motivazioni valide per sostenere entrambe le versioni. Non se ne verrà mai a capo, quindi è inutile anche provarci. Resta il merito della honda di aver messo sul mercato una soluzione tanto innovativa per di più perfettamente a punto. E resta anche il fatto che in campo automobilistico in pochi anni il dct ed altri sistemi di cambio automatico sequenziale hanno relegato il cambio tradizionale alle auto più economiche e dalle prestazioni più modeste. Sono ambiti diversi, è vero, però... Ma come si diceva prima si rischia di non uscirne più, quindi per oggi basta così.

Tornando all'uscita i 150 km di oggi ce li siamo goduti tutti, portando le nostre moto su praticamente tutte le tipologie di strade. Misto stretto, veloce, salita, discesa, autostrada. Non ci siamo annoiati! Ma noi ad andare in moto è difficile assai che ci annoiamo, ci piacciono troppo i nostri giocattoloni.

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