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Pietro oggi anzichè la sua poderosa bmw nineT 1200 provava la compatta honda cb500X in previsione di un viaggio (folle) che vorrebbe fare in Norvegia a febbraio con la moto. A vederlo da fermo sembra normale, a parlarci si ha l'impressione di una persona simpatica e pacata, senziente. Ed invece la malattia mentale evidentemente gli ha leso la capacità di discernimento perchè un viaggio di 8000 km in inverno nel nord europa con neve, ghiaccio e temperature anche di -20 non è da persone normali. Tant'è. In attesa che rinsavisca lo assecondiamo nello scegliere una moto più adatta della sua nineT ad un simile viaggio. La cb500X potrebbe essere un'alternativa così come la bmw GS 650/700 bicilindrica. Deve essere il più protettiva possibile, relativamente leggera e maneggevole, compatta ma adatta ad essere bagagliata ed in grado di tenere i 130 kmh sulle autostrade.  

Roberto P.G. oggi era con la moto guzzi V7 II 750 e non ci si è trovato male, il nuovo cambio, la nuova posizione del motore, l'abs ed il controllo di trazione l'hanno resa più piacevole da guidare. Una frizione dura da azionare ed un avantreno un po' pesante (ma mille volte meglio di quello leggero ed evanescente delle precedenti versioni n.d.r.) i principali nei. Quando si ha chiaro cosa si cerca in una moto come la V7 il fatto che sia una moto fuori dal coro e dalla mischia è un pregio. Come ulteriore plus  delle moto d'epoca rende tutte le sensazioni (per chi è appassionato). Detto questo l'accoppiata moto/pilota si è dimostrata in grado di stare al passo con gli altri anche quando l'andatura nel misto veloce si allungava.

A dimostrare la sua ecletticità come pilota si è anche cimentato nella guida (sportiva) di un trattore...

Sir Francesco G. e Marco A. con le loro honda, rispettivamente cb 1100 e 750 dct, hanno fatto il passo in modo da non mettere nessuno in difficoltà e permettere a tutti di godersi la mattinata motociclistica in totale relax e sicurezza. Ad oggi in tutte le nostre uscite nessuno si è mai fatto male, nessuno è mai caduto se non in manovra. Il fatto di essere tutti 'grandi' aiuta non poco, e sicuramente esiste una componente di favorevole casualità, ma c'è anche tanta attenzione a non strafare ed a non mettere nessuno nella condizione di farlo.  Un incidente può certo accadere, che l'imprevisto è sempre in agguato, ma, statisticamente nelle nostre uscite i massimi rischi si corrono... da fermi.

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