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Ottime condizioni dell'asfalto quest'oggi. Dopo che è piovuto tutta la notte, il sole ma soprattutto il vento hanno asciugato e pulito le strade. Marco T. ne ha approfittato per far uscire dal box una coppia di rare yamaha d'epoca. Una tre cilindri (la nonna della MT-09) ed una 500 bicilindrica chiaramente dirottata dal mercato USA. Roberto P.G. era con la moto guzzi V7 II, Nicola P. con la moto guzzi ballabio e Marco A. con l'honda cb500X. Come al solito ci siamo scambiati le moto in continuazione per tutta l'uscita. Quando ci siamo fermati abbiamo avuto modo di condividere tra noi le varie impressioni. Incredibile il divario tra le moto d'epoca e le moderne. Due mondi diversi, solo parenti tra loro. Una entry level come la cb 500X è in grado di fare cose inarrivabili per le moto d'epoca con una facilità ed una sicurezza disarmanti. Gli gira letteralmente attorno senza neanche che il pilota debba impegnarsi. Va detto che è una motina particolarmente riuscita tanto che tutti quelli che l'hanno provata, l'altra volta Pietro ed oggi Roberto P.G., ne sono rimasti colpiti in modo favorevole. Ma è pur sempre oggetto estremamente semplice ed economico.

Tranne Sir Francesco G. tutti trovano che la moto guzzi V7 II ha la sua ragion d'essere ed anche una sua gradevolezza. E' proposta ad un prezzo elevato per quelli che sono i contenuti tecnici, ma se è nelle 10 moto più vendute un motivo ci sarà. Evidentemente soddisfa le aspettative di chi la compra. Incredibile come la moto guzzi ballabio passando da quei cocci delle pirelli angel alle metzeler sia cambiata. Ha acquistato maneggevolezza ed incisività, l'avantreno da sicurezza e la ruota posteriore non da piu' l'impressione di seguire un'altra traiettoria. Rimane una tendenza ad allargare in uscita che porta a moderare la velocità, ma nel complesso è diventata molto più piacevole e divertente da guidare.

Nelle nostre uscite ognuno di noi ha sempre qualcosa da imparare dagli altri, una traiettoria, una percorrenza, un modo di vedere la strada. Con l'umiltà di chi è consapevole che c'è sempre da migliorarsi. Ed è notevole come alcuni di noi tengano oggi il passo senza affanno quando le prime volte bisognava  fermarsi per aspettarli. Come ormai le pieghe e le traiettorie vengano da se con la naturalezza del motociclista esperto. Tra di noi non c'è il più bravo o il più veloce, siamo tutti realmente sullo stesso piano, tutti motociclisti appassionati. Che è quello che conta. Lasciamo che siano gli altri a credersi grandi piloti, a noi basta divertirci in sicurezza. Va detto a onor del vero che sulle strade tutti questi pilotoni non li incontriamo, chissà forse sono nei bar, nei motoclub, sui siti o nelle riviste a raccontarsi di quanto sono bravi e veloci...

la yamaha tre cilindri è moto ottimamente rifinita, di linea gradevolmente filante, caratterizzata dallo snello serbatoio e dagli ingombri tutto sommato contenuti del suo  tre cilindri. Il  motore ha il principale pregio nell'erogazione piena e lineare, di sorprendente modernità. La moto è un po' lunga e come tutte le moto d'epoca ha quote ciclistiche più votate alla stabilità che alla maneggevolezza. Ma si guida bene e si fa apprezzare. Il cardano lascia stupiti per la mancanza di strappi e reazioni, e non ha nulla da invidiare ad una trasmissione a catena  quanto a scorrevolezza. Nel complesso una piacevole gran turismo con caratteristiche pregevoli nel settore motore e trasmissione. La yamaha 500 purtroppo è un esemplare assai vissuto e su strada si nota una complessiva mancanza di omogeneità nelle risposte della ciclistica ma la  compattezza del motore e del telaio la rendono gradevole. Più maneggevole della tre cilindri è però altrettanto stabile. Soffre, almeno l'esemplare provato, di mancanza di incisività dell'impianto frenate, per  ottenere decelerazioni accettabili occorre stringere con decisione la leva.

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