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in primo piano la nuova nuovissima yamaha MT09 di un superiperstrafelice Roberto P. come si vede dal sorriso di soddisfazione stampato sul viso. Bella e cattiva nella colorazione racing blue con forcella anodizzata in tinta con i cerchi. Un'accoppiata in teoria un po' ardita ma che sia in foto che dal vivo sta molto bene. Erano i primi km in assoluto e all'inizio Roberto era un po' guardingo per via della cera sugli pneumatici. Ma alla fine dell'uscita non c'era più cera (!!!) (battuta atroce, ricordarsi di cancellarla) Qualche km in mano a Marco A. e ogni residuo atomo rimasto è stato sparato via. A proposito, la moto di tachimetro fa 221...

Le due bellissime bmw nineT di Marco T. e di Pietro oggi hanno mostrato cosa può fare la coppia poderosa del boxer: in uscita di curva tenevano testa pure alla strapotente (e bellissima) ducati 996 di Nicola L. Una moto talmente bella che non ci si stanca mai di ammirare, ed il fatto che chi l'ha creata non ci sia più la rende una irripetibile meraviglia. Nicola L. la cura con grande attenzione ed oggi la moto non è meno bella di quando è uscita dalla fabbrica.

la gialla yamaha xsr 700 ha mostrato i limiti dovuti alle sospensioni inevitabilmente turistiche ed economiche. Durante la sosta al bar con una telefonata a Roberto Gallo (Gallomoto di Cerveteri) le abbiamo comprato le ohlins così anche lei come la sorella MT07 diverrà una lama affilata. Nicola P. e Davide hanno ampiamente tenuto il ritmo di Sir Francesco G. che con la sua honda africa twin 1000, anche grazie alle sospensioni in grado di digerire qualsiasi buca o avvallamento senza mai scomporsi, era particolarmente a suo agio sulla veramente malridotta strada per Sutri. Se l'assetto inevitabilmente la penalizza sullo stretto quando l'asfalto peggiora l'africona diventa veramente efficace. Il che, visto lo stato delle nostre strade, accade assai spesso.

Foto dinamiche oggi non ne abbiamo fatte, seduti al bar si stava talmente bene che quando ci siamo alzati abbiamo dato il via al gran premio del rientro a casa che sennò ci davano per dispersi. Scherzi a parte la moto è oggetto pericoloso e chi ha famiglia non può sottovalutare che chi sta a casa vive un ritardo con un pizzico di preoccupazione. Ma siamo tutti persone sagge e giudiziose e quindi prudenti. Meno uno che oggi ha commesso un'imprudenza (niente di grave sia chiaro) e a che se lo ricordi lo scriviamo. eh! eh! eh!

Ciao a tutti e alla prossima bellissima mattinata motociclistica!!!

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